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Piero Vergani

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Il professor Piero Vergani (primo da sinistra, in casacca arbitrale) durante i Giochi della Gioventù 1978/1979

Il professor Piero Vergani (primo da sinistra, in casacca arbitrale) durante i Giochi della Gioventù 1978/1979

Il trofeo Vergani è, per la scuola media cittadina, una gara di corsa campestre interscolastica, istituita nel 1983 in onore di Piero Vergani, professore di educazione fisica a Mortara dal 1963 al 1983, anno in cui morì. Nacque il 6 luglio 1928 a Cilavegna, da Perola Luigia e Vergani Enrico; si trasferì ben presto ad Albonese, dove visse per molti anni.

Perito aeronautico, si laureò portando come argomento di tesi l’hockey su prato.

Negli anni ’50 insegnò presso la scuola-guida Bardozzo-Vergani, di cui è socio-istitutore. Nel periodo in cui insegnò a Mortara, il moderno palazzetto della nostra città non esisteva ancora e non c’era un’attrezzatura adeguata allo svolgimento delle diverse attività sportive. Nonostante ciò, istituì tante gare e saggi di diverse discipline, tra le quali possiamo ricordare la ginnastica, la pallamano e l’hockey. Vergani era, infatti, un grande appassionato di questo sport ed era un amico di Paolo Bonomi, presidente della squadra di Castello d’Agogna.

Collaborò con la società ed avviò molti ragazzi alla pratica agonistica dell’hockey, così come a quella della pallamano. Alcune sue ex-allieve, dopo la sua morte, fondarono a suo nome la Pallamano Mortara, attiva in città per decenni ed animatrice per altrettanto tempo dell’annuale Trofeo Vergani di pallamano, nelle piazze cittadine.

Portò l’insegnamento di educazione fisica ad un livello superiore: attraverso lo sport, infatti, insegnava ai suoi allievi ordine e disciplina. I ragazzi lo ricordano ancora oggi come un grande professore, dotato di grande umanità.

Per alimentare nei suoi allievi lo “spirito olimpico” dello sport, li fece correre da San Pio fino al Campo Sportivo con una fiaccola accesa in mano. Parlò con tutte le autorità competenti perché venisse costruito un palazzetto per le attività sportive; non fece però in tempo a vedere completato il suo lavoro, perché morì il 13 luglio 1983, stroncato da un infarto mentre faceva legna.                                                                                             

Il ricordo che la professoressa Carla Rastellino, preside dell’allora scuola media negli anni in cui vi insegnò Vergani, ha verso il professore è di un uomo estremamente devoto a quello che faceva e insegnava e capace di coinvolgere tutti nelle sue attività, autorità comprese, che partecipavano e partecipano tutt’ora alle sue gare.

La preside Rastellino ogni anno partecipa alla premiazione del trofeo, insieme alla figlia del professore, Enrica Vergani, che ci ha parlato del padre da un punto di vista sia oggettivo che soggettivo, perché il suo pensiero nei confronti del padre è lo stesso che hanno tutte le persone che lo hanno conosciuto.

La signora Enrica ci dice, come aveva già fatto la preside Rastellino, che il padre fu una persona talmente dedita al suo lavoro e ai suoi allievi, da sacrificare la sua famiglia e soprattutto la sua salute: Vergani nascose, infatti, i risultati di alcuni esami medici alla famiglia, che furono ritrovati solo dopo la sua morte.

La figlia racconta, inoltre, che il baule della sua auto era sempre pieno di tutto quello che poteva servire ai suoi ragazzi e, se era necessario, prestava loro anche dei soldi. Ci racconta che ogni anno, quando si ritrova nel palazzetto con tutte quelle persone, le sembra di sentire la voce di suo padre tra la gente e spesso riceve lettere e messaggi da alcuni ex-alunni del padre che le ricordano quanto fosse amato e rispettato da tutti.

Ogni anno a questo trofeo ci sono coppe e medaglie sempre più belle, in onore del grande uomo e del grande professore che fu e che per sempre rimarrà, nel ricordo e nell’affetto di tutti, Piero Vergani.

[A cura degli alunni di IIIF, a.s. 2013/2014]

 

Giochi della Gioventù 1978/1979: il professore è in alto, al centro.

Giochi della Gioventù 1978/1979: il professore è in alto, al centro.